Gli anni Ottanta all'insegna dell'America Latina
Antonio ottiene dunque il trasferimento a Siena dal novembre del 1983.
Oltre alla assidua presenza in Facoltà, non tralascia di continuare a impegnarsi nelle manifestazioni di solidarietà che in questi anni si moltiplicano dappertutto, anche nei circoli culturali fiorentini, nelle sedi dell'ARCI, con l'Associazione Italia-Nicaragua, con Amnesty International, con la Fondazione Lelio Basso (di cui dal 1986 sarà membro), o con l'appoggio di riviste.
La più attiva a Firenze nei confronti delle problematiche latinoamericane è il «Collettivo R».
Per iniziativa di questa rivista il 2 giugno 1984 si tiene, in una Casa del popolo fiorentina, un Incontro con il popolo del Nicaragua e la sua cultura. Antonio (che ha tradotto proprio allora la raccolta Vuelos de victoria di Ernesto Cardenal, poeta che ha già incontrato nel 1981 a Roma, quando era da poco diventato ministro della cultura del suo paese), legge la traduzione di una sua poesia, alla presenza di Cardenal, che è di ritorno da un convegno veneziano sulla pace. Il poeta la legge a sua volta in originale, dal palco della Festa dell'Unità del Quartiere 7, come omaggio all'iniziativa. 35
Nell'autunno di quello stesso anno esce a Lima, frutto di due precedenti viaggi peruviani (ospite degli eredi, che ne custodiscono le carte), la voluminosa Correspondencia (1915-1930) di José Carlos Mariátegui, in due tomi di più di 800 pagine, edita dalla Biblioteca Amauta. 36
Il lavoro di raccolta è stato lungo e faticoso, ma, conclude Antonio nella sua introduzione, se anche non completo per tanti motivi «ya en su estado actual es un extraordinario monumento a José Carlos Mariátegui» (p.XLVII).
Valutando quest'opera insieme alle altre pubblicazioni su Mariátegui pubblicate nel frattempo, l'Università Nazionale di San Marcos di Lima conferirà a Antonio, nel settembre 1989, il titolo di Professore Onorario.
Sempre nel 1989 inizierà, con direzione sua e di Alberto Tauro, sostituito poi da Aníbal Quijano, la pubblicazione di un «Anuario Mariateguiano», edito a Lima da Javier e José Carlos Mariátegui, opera preziosa che negli anni futuri raccoglierà e diffonderà sistematicamente gli studi mariateguiani.
Nella seconda metà di quel decennio si intensificano, al Dipartimento di filologia e critica della letteratura di cui Antonio è direttore, gli inviti nei confronti di poeti peruviani, come Alejandro Romualdo, César Calvo, Carlos Germán Belli, o di poeti cileni, come Federico Schopf e Waldo Rojas, di scrittori, come l'argentino Ricardo Piglia, o il guatemalteco Augusto Monterroso 37 o di critici, come il peruviano Wilfredo Kapsoli. Ma si svolgono anche recital di poesia e canzoni, come quello della cantautrice spagnola Miriam De Riu, in una rete di incontri cordiali e anche conviviali che gli studenti apprezzano perché fanno vivere dei nomi e allargano i confini del mondo. Continuano anche gli impegnativi incontri seminariali sulla traduzione (cfr., per esempio, il IIº seminario Sul tradurre poetico, tenuto l'8-9 febbraio dell'88 con gli amici traduttori della facoltà senese, e con altri venuti dall'Italia e dall'estero, tutti legati a «In Forma di Parole»).
Nel 1987 escono gli Atti del IV Convegno Internazionale di Studi Colombiani, tenuto a Genova nel 1985: Antonio partecipa con l' intervento L'America e il viaggio dell'uomo occidentale intorno a se stesso, che traccia in poche pagine, in analogia con i dialoghi pubblicati su «Metamorfosi», anche le linee del suo lavoro futuro, focalizzato sul rovescio della Conquista. Siamo già nel clima delle celebrazioni per i cinquecento anni dalla scoperta dell'America.
Nell'autunno dell'anno successivo, incaricato dal rettore Luigi Berlinguer di tenere la prolusione per l'Anno Accademico 1988/89, Antonio, tornato da poco da un viaggio a Cuba, proprio all'inizio della prolusione L'America: l'incontro con l'altro e il senso dell'umano accenna alla scadenza del 1992, ai preparativi per celebrarla anche nell'ambito della facoltà senese e del gruppo di lavoro – soprattutto suoi laureandi - che ha costruito intorno a sé.
Da qui nascerà, nel marzo del 1991, la realizzazione del convegno Uomini dell'altro mondo. L'incontro con i popoli americani nella cultura italiana ed europea.
Negli Atti relativi (usciti nel 1993) ricordando come l'impresa fosse stata animata da uno spirito interdisciplinare, con il contributo di storici, studiosi di letteratura, e antropologi, cita, oltre ai massimi studiosi responsabili (tra cui Giovanni Meo Zilio, Giuseppe Bellini, Giulia Lanciani e il “battitore libero” Ruggero Romano), parecchi collaboratori senesi, come Antonella Cancellier, Luciano Giannelli, Pier Giorgio Solinas, Massimo Squillacciotti, Fabio Mugnaini, con cui animerà progetti fecondi e duraturi. A questi aggiunge anche i nomi dei «giovani collaboratori dell'unità operativa, Riccardo Badini, Gemmy Floridi e Paola Mini, che negli ultimi mesi hanno condotto un'ampia ricerca sui fondi americanisti esistenti a Siena» 38
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36 Cfr. José Luis Ayala, Melis y la correspondencia de Mariátegui, in «Boletín Casa Museo José Carlos Mariátegui», cit.,pp.17-23.
37 Monterroso esordirà, in Los buscadores de oro, del 1993, con il ricordo del giorno in cui era stato invitato da Antonio a parlare a Siena della sua opera, il 23 aprile 1986 (cfr. Augusto Monterroso, I cercatori d'oro, Milano, Zanzibar, 1995, pp.9-12)
38 A. M., Uomini dell'altro mondo, in Uomini dell'altro mondo. L'incontro con i popoli americani nella cultura italiana ed europea, Atti del convegno di Siena (11-13 marzo 1991), Roma, Bulzoni, 1993, p.9.