1970: Un viaggio fondamentale in America Latina
Nell'estate-autunno del 1970, per un progetto culturale di largo respiro per conto del CNR, e motivato anche dall'impegno preso con «Ideologie», intraprende un lungo viaggio, durato dal luglio all'ottobre, nei paesi latinoamericani, ancora per lui (a parte Cuba) sconosciuti. Entra così in contatto diretto con molti intellettuali, visti nella realtà del loro paese, dal Venezuela al Messico, ancora a Cuba (dove è in esilio il religioso poeta nicaraguense Ernesto Cardenal), alla Colombia, al Perù. Nel 2014, in uno dei suoi rarissimi scritti autobiografici, già citato, ricorderà nettamente il primo arrivo in questo paese andino:Tra coloro che mi stavano aspettando in aeroporto (Alejandro Romualdo e César Calvo, che avevo conosciuto a Cuba durante i giorni tempestosi del “caso Padilla”, i fratelli José Carlos e Javier Mariátegui, Arturo Corcuera, ecc.), con mia piacevole sorpresa compare Xavier Abril, che stava trascorrendo un periodo nel suo paese. In questo primo soggiorno peruviano, dopo che molti mi chiesero, vedendomi così giovane, di mio padre (presunto autore del saggio su Mariátegui che avevo pubblicato in Italia nel 1967), parlai sui temi dell'opera di Mariátegui presso quella che allora era chiamata Casa della Cultura Peruviana. Tra parentesi, in quel momento ho avuto il grande piacere e l'emozione di incontrare Gustavo Gutiérrez e da lì cominciò una profonda amicizia che continua ancora oggi con uno degli intellettuali latino-americani che più ammiro 12
L'amicizia con il teorico della teologia della liberazione Gutiérrez influenzerà infatti sempre, e in modi profondi, l'impegno culturale e umano di Antonio. Il soggiorno a Lima gli permette intanto di conoscere, nella realtà quotidiana delle loro case, altri letterati (come il poeta e giornalista César Lévano), e soprattutto la famiglia di José Carlos Mariátegui, con cui stabilisce una amicizia sincera, generatrice di importanti iniziative future. 13
Viaggia poi in Cile, e il suo arrivo coincide con i giorni della proclamazione di Salvador Allende alla presidenza del paese; qui conosce poeti come Enrique Lihn, Nicanor Parra e altri, alcuni dei quali il colpo di stato del '73 eliminerà o farà disperdere, in Europa o negli Stati Uniti. Arriva poi all' Argentina, e infine all'Uruguay, in una Montevideo in stato d'assedio per le azioni dei tupamaros, ma anche ricca e vivace per mostre e incontri di intellettuali.
Sono scrittori, poeti e critici - alcuni già conosciuti precedentemente a Firenze - con cui intreccia rapporti duraturi, traducendo via via copiosamente, con scrupolo e generosità, le loro opere. Nel novembre, tornato in Italia, ricorda quei mesi in una lettera all'ex ambasciatore italiano a Cuba, Alessandro Paulucci: «il viaggio latinoamericano è stato veramente eccezionale, [...] tutti [paesi] in ebollizione, sia dal punto di vista politico che culturale». 14
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13 Il ruolo e l'amicizia della famiglia Mariátegui è ora ricordato ampiamente in Homenaje a Antonio Melis, in «Boletín Casa Museo José Carlos Mariátegui», n. 92 (setiembre-octubre 2016), pp.45.
14 Lettera a Alessandro Paulucci, conservata in copia in Archivio Melis.
con Xavier Abril e Javier Mariátegui Chiappe a Casa Mariátegui, Lima, 1970 (foto archivio José-Carlos Mariátegui)